Dal 400 agli anni '50 del novecento - Podere la Contessa B&B

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Dal 400 agli anni '50 del novecento

Il Podere la Contessa fa storicamente parte dell’antico complesso detto “La Torricella”, sviluppatosi nei secoli a ridosso di una torre che, per la sua posizione strategica, controllava il passaggio sulla via “di Lombardia” che univa la Toscana al Nord Italia.

Durante il ‘400, il fortilizio fu trasformato in villa, e la costruzione in alto, dove adesso c’è il B&B, era il podere  nel quale si producevano vettovaglie alimentari per la residenza nobiliare.

Nel corso dei secoli ebbe vari passaggi di proprietà, fino ad arrivare alla famiglia Leonetti, che nell’Ottocento vi costruì un mulino con una bella facciata neoclassica, che ancora si intravede.

Sembra che proprio in questa costruzione sia stata scoperta e sperimentata la procedura di riuso degli stracci per produrre nuova materia prima che ha reso poi Prato famosa nel mondo.

 

Sentiamo a questo proposito cosa scrive scrive nel 1920 Enrico Bruzzi (1867-1953) riguardo alla nuova macchina stracciatrice che permetteva di trasformare gli stracci in lana rigenerata, utilizzando un sistema di sfilacciatura a guazzo, ossia in acqua, a mezzo di cilindri ruotanti rivestiti di punte metalliche, messo in atto per primo dall’inglese Benjamin Law: “... fatto sta che i lanieri pratesi, ravvisando un progresso nella lavorazione, ben rispondendo alle tecniche esigenze loro, bruciavano di voglia di conoscere il gran segreto e di farselo proprio. In locale separato, ma nello stesso edificio della Torricella, aveva la filatura un certo T.C.: il quale riuscì a vedere ed apprezzare, in modo non commendevole, penetrando nottetempo in quel del vicino passando pel gorile, la famosa macchina. Inutile dire che indi appresso il C. ne fu dotato e da allora in poi il segreto dello straccione a guazzo divenne il segreto di Pulcinella”.